Autor: P. DUARTE |
Localización
y transcripción: Carla Tronu |
COPIA D'VNA LETTERA DEL P. Balthassar Gago scritta in Firando alli.23.di Settembre.1555.al.P.M.Ignatio, preposito Generale della Compagnia di IESV.
LA GRATIA ET AMORE DI IESV Christo sia nella nostra Compagnia e in tutti. Amen.
L'anno del 49 giunse il P. M. Fra*cesco in quest'Isola del Giappon; nella qualle
vi è gran numero di gentilità; e è gente bianca, molto
ben proportionata: e negl'atti humani di molta politia. Caminò detto
padre per quest'Isola due anni e mezzo e lasciando un Padre per nome Cosino
di Torres e un fratello chiamato Giouan Fernandez e con loro da 500 christiani
fatti: si partì per tornar all'India, e giunse al Collegio di Goa lanno
del 52. E ordinate le cose, che gli parevano necessarie alla compagnia: nel
medesimo anno rotornò, per tentare (p.20)
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se potria entrare nella China, e menò in compagnia sua gli fratelli Pietro
d'Alaceua, e Duarte de Silua, et me siamo venuti in sua compagnia fin à
Malacha, che è una fortezza del Re lontana dell'India 1500 miglia: e
di là siamo presto partiti, per hauer trouato un nauilio in ordine, alla
volta d'unisola che sta auanti la Prouincia della China, il cui porto doue i
Mercanti traficano, è lontano di Malacha 1500 miglia: e giunti in questo
porto con prospero viaggio, entrammo in vn'altro nauilio, che andaua al Giappon
(è lontana dett'Isola dalla prima terra del Giappone.900.miglia Il.P.
M. Francesco anche sequì il suo viaggio dopò noi alla volta della
China con molti impedimenti cosi per parte delli Portughesi come anche p* essere
prohibito il potere entrare in porti della China: di manera che etiam all'hora
da Iddio.N.S. gli fu impedita questa entrata nella China; laquale lui molto
desideraua: e si amalò, e in pochi giorni nel medesimo porto, doue giunse,
diede il Signore fine alla sua peregrinatione; e al ministerio, al quale secondo
sua profebione nel suo seuigio attendeua ma per che del Collegio di Goa doue
fu portato il suo corpo hauerà saputo.V.R. il tutto particolarme*te no'l
repeterò in questa.
Circa questa prouincia del Giappone dirò breuemente: quel che occorre:
vi sono in quest'Isola due case della Compagnia ciò è, l'vna in
Iamanguchi Citta che stà verso la tramontana in.34.gradi, e vn terzo:
Iui stano il padre Cosmo di Torres e vn fratello nostro e due Giapponesi giouani
che anchor predicano, e vi sono, altri due milia chistiani. Vn'altra in Bungo
che è vn altro Regno di Amanguchi distante cento trentacinque miglia
verso il mezzo (p.21)
giorno: doue il Re ne ha dato un Campo nel qual habbiamo fatto una casa e una
Capella: e iui faranno da mille e cinquecento christiani, sono questi Giapponesi
continui alla messa e predica che ogni di si fà: le domeniche e feste,
è piccola la casa per loro. Quelli chi intendono; fanno profitto molto,
e notabilmente si vedono segnalati nella vita fra gl'altri: e questi più
communnemente sono li più poueri quali sono anche più capaci delle
cose d'Iddio, et delli Santi Sacramenti. Gli principali della terra non si fanno
cosi christiani: perche sono impediti dalla loro cattiua vita, e persuasi dal
demonio, che non vi sia altro che questo mondo: e auenga che quando ascoltano,
intendono il contrario, nientedimeno gli lega il demonio, e il mondo, che è
il maggior aduersario che habbiano queste genti, per le loro anime. Li Re di
queste prouincie sono nostri amici; alcune volte li visitiamo, e anche li suoi
Gouernatori, per essere tale l'vsanza della terra.
Il modo di predicare nel tempo passato fu per un libro fatto nella lingua loro
della vita de Christo: ma adesso se gli predica l'euangelio delle domeniche,
e feste, per essere loro fatti capaci di cio: la qual dottrina à loro
molto quadra; e con questa si sono auenduti molto più degl'inganni delle
fette di questa Isola. Queste moralità predica bene il fratello Giouan
Fernandez; e alcune volte sta nell'vna casa, e altre volte nell'altra per essere
lui più pronto nella lingua giappo*ese, che nella sua propria. Anchora
l'altro fratello Duarte predica; ma non hà tanto vso della lingua. Vi
sono etiam alcuni Giapponesi che predicano molto bene: vero è che fra
questi gentili quelli che si tengono piu honorati non si degnano cosi sentire
quelli del suo paese; ma (p.22)
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nelli poueri fanno questi molto frutto; perche meglio li intendeno. Sono fatti due libri, scritti in sua lettera e lingua, l'uno tratta della vita de Christo, e laltro delli principi de ogni cosa; con questo però non dechiara la scrittura tanto bene le cose, come la parola; però sono necessari fratelli giouani, ben fondati nell'amor de Dio, e del probimo, accioche imparino questa lingua, laquale non é però molto difficile, Per quanto si vede questa impresa è grande, e.il N.S. per la misericordia sue li mena per molti mezzi di malatie, pouerta, vessationi del demonio e altre cause alla santa fede: e in quella si trouano de suoi trauagli allegieriti. Molto migliori christiani sarebbono questi Giapponesi se non fossero quasi tutti foggetti à Signori ministri del demonio, che sono infiniti in questa terra e la comune gente no* hà altra cosa propria eccetto le camiscie che portano vestite, à modo di dire: e tutta la vita loro depende dalle possebioni che gli danno li Signori: e come questi signori sono molto piu signoregiatti dal demonio, et e da loro i sudditi, riceueno da quelli molti impedimenti: ma quando il N.S. illuminerà questi grandi; ò per dir meglio quando ebi non resisteranno al suo lume e si conuertiranno: allhora sarà questa da douero vna bella christianità. Molti di questi Giapponesi, oltra gl'altri suoi peccati, ammazzano li figliuoli quando nascono, si per la pouertà; si etiam per la fatica d'alleuarli. Accadette restar quest'anno in questa terra vn portughese persona vertuosa per nome Luigi Dalmeida, e dandogli ragualio della perdita di quest' anime, si mosse à dare per questo effetto mille scudi de limosina habbiamo di ciò informato il.S. di questa terra, che in quel giorno ve*ne in casa nostra (il che (p.23)
fa spesse volte) e dandoli ad intendere le ragioni di quanto bene di qui vscirebbe,
gl'ho domandato che mandasse fuori vn bando sotto certa pena che nessuno ammazzasse
più li figliuoli, ma che secretamente li portassero allo spedale che
faremo, doue si hauerà cura d'alleuarli cercando rimedii; accio che non
morano per necebita, e se pur morissero li corpi; vadano l'anime al luogo d'eterna
vita, piacque molto questo al Signore: e restò che in quel modo che noi
voremo si farà: per che lui sapeua essere quello gran peccato, questo
scriuo à.V.R. accio preghi il Nostro Signore che habbia bon successo
quest'opera, con le altre molte, che sono incominciate per la misericordia de
Christo.
Senza questi due Regni doue stanno le nostre case, sono christiani in vn porto
di questa Isola per nome Firando e crescono ogni giorno piu, perche vi andiamo
à predicar di la, è lontano da Bungo questo porto verso il capo
di quest'Isola cento trenta cinque miglia per terra e per mare du gento settanta,
verso il mezzo giorno, e è in altezza di.33.gradi larghi. Questo porto
è il piu frequentato da nauilii portughesi; fra glaltri saranno in Firando
cinquecento christiani; Il S. di questa terra è stato molto mosso à
farsi christiano Et si è lasciato intendere che lo vol fare: ne diede
vn Campo; doue con li Christiani habbiamo piantato vna gra* croce, il medesimo
giorno di essa, che viene in Settembre, accio che li sieno li morti sotterrati.
Parue bene al P. Cosmo di Torres la mia venuta in questa terra; cosi perche
si confebino li portughesi come anche per insegnar questi nuoui christiani.
Habbiamo menato con esso noi vn christiano Giapponese per nome Paolo grande
predicator del euangelio e che in breue dechiara gl'ingani che vi (p.24)
sono in diecisette che hanno questi gentili Ancora gli parue bene che scriuebi
questa lettera il che faccio infretta et breuemente; perche la Naue stà
per partire di giorno in giorno Aspettiamo i* questa terra il P. M. Melchior
Nugez presto, per che habbiamo nuoue che viene qua, e che è giunto à
Malacha, e pare che per mancamento di passaggio non è venuto quest'anno
l'altro che viene col fauor di.N.S. si scriuera à V. R. piu larga informatione
di questa terra.
Questa terra è quà tanto fuora di mano, che passano tre e quattro
anni senza che habbiamo nuoue alcune.
Del'anno del.49.in qua non si sono haute nuove dell'India se non quando noi
venimo e per vna naue che passò di qua, della costa della China facendo
merca*tia, Chiamasi il Capitano e Signore di quella, Duarte de Gamma huomo nobile;
il quale dopò ch'io sono in questa terra non hà mai mancato di
prouedere al bisogno nostro, e piu anche del bisogno. Dico questo accio. V.
R. e quelli d ella Compagnia preghino Iddio per lui: egli si risolue ritornarsene
in Portugallo e con li padri disidera co*fessarsi: et regersi per consiglio
della Compagnia. Vostra Reuerentia n'aiuti con l'orationi, e raccomandi al Signore:
questa prouincia del Giappone. De Firando à 23 di Sette*bre.1555.
Seruo in vtile di quelli della Compagnia. Balthasar Gago. (p.25)